Alessia, la mia nuova amica
Erika è la classica brava ragazza, acqua e sapone, ingenua e dolce. Ottimi voti a scuola e senza grilli per la testa è considerata, da tutti, una ragazza come poche. Almeno fino a qualche tempo fa, fino a quando l’influenza della sua nuova amica Alessia non è diventata incisiva. Questa sua “amichetta” sembra molto sveglia, dal fisico procace e sempre poco vestita. Con le sue magliettine scollate, estremamente attillate, lascia ben poco all’immaginazione e ne è consapevole ma di certo non basta a fermarla. E poi quegli short sfilacciati, più simili a mutandine che a pantaloncini, che le lasciano i glutei per metà scoperti. Quel culetto alto e sodo sempre in vista farebbe perdere la testa a chiunque…ed ecco perché non possiamo giudicare più di tanto il papà di Erika. Ha tanto insistito per conoscere Alessia, inizialmente con il fare protettivo di ogni paparino premuroso, ma quelle attenzioni presto sarebbero cambiate.
”Alessia avrebbe passato qualche giorno a casa nostra, fino al rientro dei suoi genitori in viaggio per lavoro. Dividevamo la camera ed era divertente, dal truccarci insieme al prestarci i vestiti, anche se i miei non mi avrebbero mai fatta uscire vestita così.
Mi piace vedere come Alessia ha conquistato la benevolenza di papi, ora certamente farà meno storie per gli atteggiamenti espansivi di Alessia, lei sa come farsi voler bene.
Quella mattina, entrando in cucina per la colazione, trovo la mia amica Alessia già pronta. Come al solito è truccata, con quelle labbra zuppe di gloss rosa barbie, che le rende uno specchio acquoso, sono cosi carnose e gonfie che tutti le fissano e lei ne va fiera della sua bocca, quella ”bocca magica” come dice sempre.
Che succede in camera mia?
Indossa mini shorts, canotta dalla spallina fine e quelle tette che rimbalzano ad ogni movimento, perché lei non sa che cosa sia il reggiseno. Si mette seduta sulle ginocchia di papi che mangia yogurt e cereali, spizzicando un po’ di frutta qua e la. Papà mi sembra imbarazzato e la fa spostare, lei viene felice come una pasqua ad abbracciarmi ma non capivo proprio perché papà non si alzasse dalla sedia, difatti rimase lì finche non andammo via. Era tardi e avevamo i corsi di recupero così corremmo fuori ridacchiando come due stupide ochette. Io e e la mia amica avremmo dovuto pranzare insieme per poi fare un giro al centro commerciale ma, una volta arrivata li, non la vedevo. Il mio cellulare completamente scarico e io li sola come una stupida, decido cosi di andare a casa per chiamarla da lì. Una volta arrivata noto due bicchieri nel lavello, strano, mamma è al lavoro, ma di sopra sento dei rumori, penso al nostro gatto chiuso per una svista in qualche stanza e così salgo. I rumori sono in camera mia, ma certo non è il gatto…
La porta è leggermente aperta e riesco ad intravedere riflesso nel grande specchio il fianco di mio papà. Ondeggia, respira affannato come un cane, sto per entrare e chiedere che ci fa in camera mia, ma vedo quella chioma. Si è quella della mia amica Alessia, la sua testa tra le mani di papà…la sua bocca a specchio sul suo cazzo. Lo stava spompinando alla grande, in camera mia e io non riuscivo a credere a ciò che vedevo. In un attimo lui la ferma, lei ha ancora la mia maglietta addosso, papà la prende per un braccio e la sbatte sul mio letto. Lei è senza mutandine, apre le cosce sorridendo ed impaziente dice “dai papino mangiami la fighetta”. Lui ci si butta in mezzo a quelle cosce e succhia, lecca, come un morto di sete e fame farebbe davanti ad un bellissimo banchetto.
La mia amica si scopa il mio papà
Sento il rumore della sua lingua che vortica, scava. Lo sento come succhia e risucchia la sua stessa saliva che cola e gronda sulla figa di Alessia, lei che ansima e prega di sentirla tutta, lui che si sega il cazzo duro, sembra una mazza. Nemmeno credevo potesse essere così, lo vedo bene appena lui si alza e se lo stringe in mano, poi le sbatte la cappella sul clitoride e lei “dai papi scopami…scopami cazzo ” e poi continua dicendo “sei un vero porcone papi, mi fotti nella cameretta di Erika , dai sbattimi” . A quelle parole vedo papà cambiare, essere più bestiale, la gira di schiena, la solleva dai fianchi. Ora è a quattro zampe sul letto e lui che la monta da dietro, con una mano le tira i capelli mentre con l’altra le tiene il culo. Lo stringe così forte da farla urlare “sii , fottimi così papino”. Era tutto così strano e non capivo esattamente come mi sentivo, so solo che ero paralizzata nel trovare questa sorpresa, paralizzata ma…
Mi accorsi che la mia mano era finita dentro le mutandine, mi stavo toccando, le dita scavavano dentro al ritmo di papi e Alessia. Ero bollente, gonfia e fradicia, sentivo le pareti contro le mie dita e i polpastrelli che picchiettavano in fondo più che potevano. Ma cosa sta succedendo? papà prende Alessia di forza e la fa girare, la mette a terra. Lei bocca aperta, occhi all’insù e lingua fuori, lui le sbatte il cazzo sulla lingua e lei che sbava saliva su tutta la maglietta. Papi si sta segando la cappella sulla lingua di Alessia e lei che lo bacia. Vedo lunghi filamenti di saliva e gloss e chi sa che altro che colano dalla cappella alle labbra di Alessia. Il ritmo aumenta, il cazzo esplode e parte una sborrata colossale , tutta la faccia della mia amica Alessia è piena, una maschera di latte bianco e denso che la ricopre.
Non giudicatemi se mi masturbo guardandoli
Lui usa il cazzo come fosse un cucchiaio, la raccoglie e gliela porta alla bocca, e lei la succhia e la beve dalla cappella ancora pulsante. Lei pulisce tutto e papà si ricompone lanciandole un occhiata e con voce ferma e decisa le dice “sbrigati, rimetti tutto in ordine e apri le finestre, senti che cazzo di odore c’è” . Io mi nascondo appena in tempo dietro la porta dello studio, poco prima che lui uscisse e potesse beccarmi li, a godere mentre spiavo il loro segreto. Non giudicatemi per quanto ho goduto e ancora mi masturbo con un pizzico di gelosia al pensiero di condividere tanto con Alessia…
racconto di Ylenia 122
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