Finalmente è venerdì, la settimana è finita e non vedo l’ora di andare a casa e concedermi un buon bagno caldo rilassante. Come d’abitudine controllo la cassetta delle lettere e in mezzo alle mille pubblicità di Mondoconvenienza, Ipercoop e chi più ne ha più ne metta, trovo una busta color miele, molto insolita e con su scritto a china e pennino: “Per Sara G. invito speciale”. Non ho nemmeno il tempo di aprirla che mi squilla il telefono. Sul dispaly leggo il nome di Laila, la mia amica di avventure, oramai storica. E’ molto eccitata: anche lei ha ricevuto lo stesso invito e mi pressa per andarci. Non ne ho molta voglia ma non riesco a distoglierla. Non mi resta che andarla a prendere e insieme avviarsi in cerca di un costume in affitto dal momento che l’invito è per “Festa in maschera”…
Giriamo mezza città insieme prima di trovare finalmente qualcosa di appropriato da indossare ma, visto che una compera tira l’altra, ci accorgiamo che sono già le 20 e la festa dovrebbe iniziare a mezzanotte. La riaccompagno a casa sua e volo a prepararmi…
Mi rilasso e dopo il bagno inizio a prepararmi indossando per prima cosa il vestito da cortigiana preso in affitto. Mi dona molto più di quanto credessi. Questo corpetto mette molto in risalto il mio voluttuoso seno. Mi piace! Mi piace tanto da farmi venire voglia di stringermelo forte tra le mani. Sento i capezzoli diventare turgidi man mano che palpo e ripalpo. Le tette sempre più gonfie e mi viene voglia… già che sono in camera mi lascio cadere sul letto allungando una mano nel cassetto in basso del comò dove, tra le lenzuola, ho nascosto il mio amico fedele, che non è un cane, ma un cazzo bello duro e sempre pronto. Persa nel godere della mia compagnia mi accorgo solo all’ultimo che sono le 22:30! Impreco perché è molto tardi. Devo correre a prendere Laila a casa e con tutta la strada da fare per arrivare al castello dove si terrà la festa, ci vorrà almeno un’ora e mezza. La residenza antica si trova in collina; spero di non trovare troppo traffico.
Nel vivo della festa
Finalmente siamo all’entrata del castello, si presenta tutto molto particolare sembra davvero un tuffo nel passato, come in quel film, come s’intitolava??? Boh non mi ricordo.
Ci portano da bere e Laila non si controlla come sempre, in meno di mezz’ora è già bella che allegra e si mette a fare la miciona con un tale vestito da Zorro. Io mi guardo in giro e cerco chi può essere una buona conoscenza. Entriamo in un maestoso salone con grandissimi lampadari, pieno di gente non molto riconoscibile, tutti con bellissimi e particolari costumi. Diversi uomini hanno dei lunghi mantelli neri e delle maschere che coprono tutto o gran parte del viso. Non so bene che maschere sono ma m’inquietano parecchio.
Perdo di vista Laila… penso sia andata dal suo Zorro. Vado a prendermi un flute di champagne, forse riesco a sciogliermi un po’. Mi si avvicina un ragazzo vestito da pirata, mi sussurra qualcosa all’orecchio e la sua lingua famelica s’intromette, senza chiedere il consenso. Nel frattempo mi allunga, molto lascivamente, un mano sul culetto. Io avvicino il mio corpo al suo, sentendo benissimo con la coscia il suo membro durissimo. Quindi accosto la bocca al suo orecchio, gli passo avidamente la lingua dentro e gli sussurro: “Amore, sono una vera cortigiana ma non per tutti!” Appoggio la mano sul membro con passione e gli dico: “Questo dovrai metterlo in un altro buchino”… poi mi dileguo tra la confusione.
Mentre mi allontano per far perdere le mie tracce al bel pirata dal cazzo duro, inizio a salire da una bellissima scalinata tutta in marmo e nella parete che la accompagna ci sono dei bei dipinti di uomini e donne, probabilmente dei nobili, che avranno sicuramente vissuto in questo castello.
Lo sconosciuto
Alla fine della scalinata sono arrivata in un disimpegno che porta a diverse stanze. Apro una porta e mi ritrovo in uno studio con una libreria tutta in legno, che riveste la parete della stanza! Vedo poi una bellissima scrivania, con alle spalle una grande vetrata che dona una bellissima vista del giardino illuminato. Vado verso di essa per ammirare fuori e anche perché la stanza è tutta al buio e le uniche luci sono quelle che provengono dal giardino.
Mentre sono rapita dalla bellezza di questo meraviglioso panorama che sto ammirando sento una mano che mi cinge la vita ed una voce suadente e calda mi dice: “Come stai?” Ho un sussulto provocato da quella voce, inconfondibile, non può essere e da quel tocco apparentemente delicato che rapidamente si rivela deciso.
Quella voce è come se mi stesse risuonando nella pelle e nel sangue… la conosco ma non è possibile che sia lui. Mi giro e di fronte a me c’è un uomo alto, fisicamente imponente, con un lungo mantello ed una maschera nera. Al buio non riesco a capire se è il lui che credo sia e mi limito a rispondere : “Bene , ma posso sapere il tuo nome?”
Lui risponde: “Perché?”
Ribatto:“Primo, perché mi farebbe piacere sapere con chi sto parlando e poi perché la tua voce la conosco ma…”
L’uomo misterioso sorride a stento, lo percepisco, celato da quella maschera così coprente
Lui: “Pino o Antonio… importa veramente un nome?”
Io: “Ti piace essere un cavaliere misterioso vero?”
Lui: “Il mistero mi piace e adoro la libertà che potremmo avere senza alcun che di cui preoccuparci, che ne pensi?”
Io: “Ok almeno dimmi se è vero che ti conosco”
Lui: “Si ci conosciamo….intimamente direi”
Io: “Uhhmmm, protesti ricordarmi qualcosa dell’ultima volta?”
Lui: “Figuriamoci se mi posso ricordare”
Io: “Quindi non è stata piacevole?” (quella risposta m’indispone)
Lui: “Altrochè, ti provoco solo un po’…”
Io: “Ti prego dimmi il tuo nome, così mi confondi”
Lui: “Perché?
Io: “Sei parecchio scontroso…come l’uomo che penso tu sia”
Lui: “Quindi è uno stronzo”
Io: “Uhmmm ni”
Avvicino il mio corpo a lui tanto da sentire il mio seno schiacciarsi sul suo petto sprofondare nel suo e avvicino il viso per sfiorare il suo e sentirne il profumo, avvicinando la mia bocca al suo orecchio, così da potergli sussurrare quello che è il mio desiderio:
Io: “Baciami”
Lui: “No! Mi conosci… sai cosa voglio!”
Mi afferra il culo, portandomi sempre più vicino a se! La mia lingua tocca a malapena la sua, per poi ritirarsi di nuovo.
Mi stringe ancora di più in modo che le nostre labbra si incontrino ancora…stavolta mi bacia, con voracità, come se volesse scoparmi la bocca con la lingua…
Io: “Ti voglio”
Mi prende in braccio, le mie gambe avvinghiate a suoi fianchi, le sue mani stringono le mie natiche, mi adagia sulla scrivania mentre continuiamo a baciarci. Con una mano mi sposta il perizoma, il calore si propaga dalle mie labbra inferiori, che si aprirono, colando copiosamente al tocco delle sue dita. Geme piano, sembra il verso di un predatore affamato e compiaciuto, mentre infilo la mano nei suoi pantaloni stringendoglielo forte. Il suo cazzo durissimo mi fa voglia sempre di più, scivolo con le mani sui suoi glutei, voglio baciarglielo succhiarlo fino in fondo ma no, lui mi scosta afferrandomi le cosce, me le spalanca, con una mano se lo prende alla base e inizia a schiaffeggiarmi la figa gonfia con quel cappellone fino a che non me lo sbatte dentro. Mi Penetra e spinge, mi pompa con tutta la sua massiccia virilità.
Lui: “Sei la mia porca troia”
Giochi di Potere
Lascio andare la schiena verso la scrivania per riuscire ad assaporare tutto il piacere della sua penetrazione, del suo cazzo che riempie la mia figa, fino in fondo, ne vorrei di più, sono completamente bagnata ed inarco la schiena facendo alzare il seno fino al suo viso, gemendo ed ansimando di piacere. Mi prende il collo con la mano e tira fuori il suo cazzo…
Lui: “Girati troia “
Mi gira come se fossi una bambola fra le sue mani, mi ritrovo con pancia, seno e viso sulla scrivania, mi allarga le gambe con le sue, mi alza completamente la gonna del vestito e mi abbassa il perizoma lasciandomelo sulle caviglie, mi blocca con una mano, tenendomi il viso schiacciato e ficcandomi le sue dita in bocca, così da farmi sbavare, la saliva cola dalla mia bocca alle sue dita mentre gioca non la mia lingua.
Lui: “Adesso, mia piccola puttanella non ti devi muovere…sei mia, capito?!?”
Ed in tono quasi animalesco continua: “Urla pure se vuoi…voglio incularti per bene, romperti questo culo caldo e stretto. Che tu lo voglia o no, perché sei mia, tutta, la mia puttana!”
Si accorge della mia esitazione, del tremore del mio corpo e dice dolcemente: “Stai tranquilla”
In me si susseguono sensazioni di immensa eccitazione e paura. So che mi può fare male, ma amo sentire il suo dominio su di me! Mi lecca dalla base della nuca e poi giù, lungo le vertebre della spina dorsale, mi sculaccia scherzosamente il culo. Lui, duro come una pietra ed io calda e fradicia.
In un unico gesto penetra e spinge dentro di me!
Urlo forte dal dolore intenso che mi provoca, blocca il mio corpo con il suo peso, mi prende i capelli, mi gira il viso e mi ficca la lingua in bocca in un caldo e vorace bacio. Lo sento gemere, mentre la sua verga dura, scivola dentro e fuori, dentro e fuori, dal mio buco di culo, caldo e stretto. Il suo ritmo passa da lento a veloce e forte, sempre più forte, affermando il suo dominio ad ogni colpo.
Lui: “Ti piace questo, ti piace il mio cazzo duro che pompa dentro e fuori dal tuo culo stretto, spingendoti fino alla soglia del piacere? Dimmelo troia!»
Sento dolore, misto a piacere. All’improvviso esplode, facendomi gemere e sussultare, urlare e godere. Posso sentire il suo sperma riempire ogni spazio disponibile dentro di me, aumentando solo l’estasi che riempie il mio corpo. Mi prende dolcemente chiudendomi nel suo forte e caldo abbraccio, mentre il suo membro insieme a tutto il suo sperma sono dentro di me.
Io: “Mi sei mancato”
Lui: “Ma se non mi hai riconosciuto”
Io: “Adesso so benissimo chi sei!” mi giro per guardarlo e ancora indossa la maschera.
Lui: “Come fai ad esserne sicura adesso?”
Io rido…lo so, non ho nessun dubbio e gli tolgo la maschera…
Ed eccolo il viso di Luciano, un mio ex trombamico che si è sposato l’estate scorsa e dal suo matrimonio non ci siamo più visti.
Lui: “Stronza” guardandomi con desiderio
Rido e chiedo perché…
Lui: “Sei una stronza! Ora sei tu ad avere il gioco in mano! Devi dirmi come mi hai riconosciuto!”
Io: “Nessun cazzo mi ha mai scopata meglio del tuo, ho riconosciuto prima lui.”
Prendo il suo viso fra le mani e lo bacio in modo dolce e lento, lui ricambia ed abbiamo voglia di nuovo l’uno dell’altra. Mi chino davanti a lui, prendo il suo cazzo voglioso e lo avvicino alle mie labbra carnose e con la punta della lingua entro nella spaccature dell’uretra. Lui mi guarda ed io guardo lui, mi cinge il collo con la sua mano possente per portarmi a lui e scoparmi…
Io: “Lasciami fare…”
Irrigidisce i muscoli della mano che stringono di più sulla mia gola
Io: “Ti prego… lasciami fare!”
Mi guarda e risponde: “Come posso dirti di no?”
Riprendo a leccargli il cazzo ancora più duro, mettendomelo tutto in bocca mentre lo sento gemere, scendo con la lingua fino alle sue palle, strofino il mio viso fra i suoi genitali, per mischiare il suo odore al mio, ed inizio a succhiarle. Gli allargo le gambe per arrivare al buco del culo. Inizio a passare la lingua, cerco di entrare continuando a segargli il cazzo duro.
Lui: “Si troia scopami il culo con la lingua”
Continuo a spingere con la lingua nel suo buco del culo. Un brivido prende il controllo del suo corpo, i gemiti stridenti echeggiano in tutta la stanza, mentre è prossimo ad un potente orgasmo. Sì, adesso sono io ad avere il dominio su di lui e mi eccita tantissimo vedere come il suo corpo vibra sotto le mie mani e come, la prorompente eccitazione, gli fa perdere il controllo.
Spalanco la bocca e ingoio letteralmente le sue palle gonfie e dure mentre lo sego forte ed ecco, un’altra bella sborrata per me…
Da quella festa aspetto con ansia di rivedere Luciano…