Il Rituale

in un attimo sono tutti immersi in orgie blasfeme, penetrazioni con simboli sacri per loro che di sacro hanno solo il cazzo

Vi raccontiamo di Veronica 23 anni e Sabrina di anni 19, nel pieno della voglia di sperimentare tutto, ma… forse… non davvero tutto.

Amiche fin da bambine hanno condiviso tutto, i primi amori, le confidenze, alcune esperienze, le prime sbronze e alle voltre qualche golosa e viziosa caramellina in discoteca.

Sempre insieme le due, complici nell’illudere i ragazzi nei locali, le classiche fighette che te la fanno annusare e poi… ti lasciano a cazzo dritto e dolorante!

Quelle cosce nude, inutilmente coperte da micro abiti da sera, una sera come tante per le due amichette tra alcool e droghe, musica divertimento e altri drink offerti. Veronica ha esagerato ma Sabrina è alle prese con un tipo che le piace molto, troppo, più grande di le ma che importa… lei vede la fede al dito di lui e la cosa diventa ancora più eccitante, Sabrina non si è mai scopata uno sposato e cazzo se la fa eccitare, ma Veronica è li.. sul divanetto svenuta, o forse dorme, alla fine ha bevuto troppo.

LA PREDA

Sabrina sa perfettamente che non dovrebbe lasciare la sua amica sola in quello stato in un locale cosi ma sicuramente si sarebbe ripresa di li a poco, nessuno si sarebbe accorto ma… ma… il solo vero “ma” che conta è la voglia del suo nuovo amico che è troppo forte. Si appartano appena fuori dal locale, nella macchina di lui con una squallida coperta in pile sul sedile dietro ben stesa, misero ed eccitante allo stesso tempo, Sabrina si sente mangiare dal suo maschio possente che le ficca le mani ovunque, la lecca, la succhia e strofina il suo cazzo duro sulle sue cosce velate dal collant. Si sente fradicia, freme, lo limona duro e lui la stende nel retro della vettura sollevandole le cosce, il tacco che punta contro il sedile del guidatore e lui che inizia a infilarsi dentro di lei lento appena la punta per godersi la giovanissima conquista, che presto si renderà conto di essere una preda di un animale ben conosciuto come Porco della notte, che inizia a fotterla forte e più lei ansima e gode più lui diventa famelico e pompa, forte, in profondità, così da farle scattare le cosce ad ogni colpo finchè non la prende di scatto e se lo fa succhiare perchè la vuole con la boccuccia piena e siii lei ha goduto tanto ed è stata premiata dal latte caldo e dolce che si è guadagnata.

Sabrina rientra nel locale ancora scompigliata, non trovando Veronica sul divanetto dove l’aveva lasciata riposare si aggira per tutto il locale alla ricerca della sua amica, proprio in una saletta adiacente vede troppa gente tutta lì. E’ successo qualcosa…non sarà mica Veronica? Non starà male cazzo?! Sarà successo qualcosa e qualcosa era davvero successo: diversi dipendenti del locale circondavano la ragazza in lacrime, un’ambulanza era arrivata per portarla via, qualcosa di brutto era successo, non era stata affatto una buona idea lasciarla sola priva di sensi per farsi fottere nel parcheggio.

Era tutta colpa di Sabrina se Veronica non rispondeva più alle sue chiamate e ai messaggi. Un muro era stato alzato dalla sua ormai ex amica che da quella notte non era più la stessa.

Passano le settimane che si trasformano in mesi e Sabrina riceve un messaggio in segreteria! Con grande sorpresa è Veronica che le chiede un incontro, Sabry piomba in un mix di emozioni contrastanti nel quale si sente felice di poter rivedere la sua amica ma allo stesso tempo la paura di non saper affrontare il senso di colpa per quella maledetta notte in disco. Veronica era stata stuprata quella sera e Sabrina non poteva fingere di non capire! Glielo conferma il medico che la visita al suo arrivo in ospedale, ed era solo colpa sua…

Fattasi forza accetta l’invito di Veronica e si incontrano lo stesso pomeriggio in un parco poco distante casa di Sabrina, lei arriva in anticipo, attende seduta sulla panchina accanto alla fontanella… ecco in lontananza scorge Veronica, la chiama, urla, è felice e le corre incontro ma a pochi passi si stoppa con il cuore in gola, incredula, il sangue nelle vene le si ghiaccia.

“V-V-Veronica?” pronuncia a fatica, incredula e in cerca di conferme a ciò che davanti. Ai suoi occhi sbarrati compare.

Con un sorriso stupendo Veronica la saluta accarezzando il pancione di ormai 5 mesi. “Ciao Sabry, hai visto quella brutta notte mi ha lasciato qualcosa di buono”, quel pancione, quella gravidanza, era il frutto della violenza subita, una giovane ragazza madre oggi, la sua migliore amica quella notte! Se solo non l’avesse abbandonata.

Sabrina soffre il senso di colpa che la sbrana e consuma da dentro. Veronica le si avvicina e la stringe in un caldo abbraccio sembra che le due amiche finalmente siano pronte per fare pace…Passa qualche giorno nei quali Veronica invita ripetutamente Sabrina a farle compagnia in una sorta di ritiro spirituale sito in una location poco conosciuta vicino Como nella quale Veronica si era rifugiata negli ultimi tempi allontanandosi dalla famiglia e dagli amici. “Veronica sa un po’ di setta sta cosa, non credo che…” Veronica la interrompe e con fare serio e risoluto le intima di non provare nemmeno a parlare male della comunità che l’ha accolta, “se sono qui è solo grazie a loro e al percorso fatto con quelle persone, loro mi hanno aiutata a superare quello che tutti voi volete fingere non sia mai accaduto, tu per prima cara Sabry, se tu fossi stata con me forse… forse…”

Veronica è visibilmente accigliata, ma le si avvicina prendendole la mano per portarsela sul pancione, proprio in quel momento il suo sguardo torna dolce e amorevole, “vedi Sabry io non sarei qui e nemmeno lei o lui. Ti prego ho bisogno di te per guarire definitivamente, ho bisogno che vieni con me, che insieme affroniamo e superiamo quella nottataccia, solo così le cose torneranno come prima, mi manchi, mi manca la mia amica”.

IL RITIRO

Nel sentire quelle parole Sabrina non poteva fare altro che accettare, cosi il tempo di fare una piccola valigia con il minimo indispensabile si recano al Rifugio.

Veronica è come a casa, meglio che a casa sua, è libera di ridere conosce tutti e tutti sono molto ospitali, Sabrina nota quasi solamente una cosa: decisamente le persone qui ricordano quei tizi newage che le due amiche vedevano nei film o le serie Netflix sul divano il mercoledi, prendendo per il culo chi negli anni 70 stava in fissa con quelle minchiate! Ebbene eccole li… “Welcome to 1970’s” le rimbombava nel cervello. Ma nulla da dire, lì accoglienza è molto calorosa. Veronica accompagna sabrina in un giro del posto mostrandole i suoi luoghi preferiti. Sembra uno di quei posti da ricconi, quelli con gli idromassaggio riscaldati all’aperto, le caraffe di acqua e cetrioli, una spa, un ritiro, il lago, immersi nel bosco, un posto strano ma figo, sono tutti vestiti di lino bianco uomini e donne, tutti con espressioni serene sul volto, rassicuranti. Il benessere nell’ essere cosi Zen in questa comunità sembra la sola cosa importante. Passeggiando incontrano un piccolo gruppo immerso in tecniche di meditazione, altri che giocano con cristalli e pitture parlando di energie suoni e altre stronzate, secondo la ragazza scettica. E poi loro, le tre sorelle, cosi vengono presentate a Sabrina! Veronica racconta che queste tre donne, già di una certa età anzi molto avanti con gli anni, sole da sempre praticamente, hanno trovato il loro posto nel mondo grazie al fondatore di questo posto, che le ha accolte valorizzando le loro conoscenze in materia erboristica e olistica. Infatti, durante alcune sessioni di meditazione, le tre sorelle preparano la famosa Ayahuasca, che ti permette di vedere oltre il velo del tempo e dello spazio dando vita a veri e propri viaggi mistici…

“Sono inquietanti ste tre, sembrano streghe”

“Piantala Sabry, lasciati andare e rilassati, dormiremo in tenda e domani conoscerai il fondatore di questo luogo speciale, sarà qui per l’evento”

“Di cosa parli ? Quale evento”

“Domani notte manifesteremo i nostri desideri alla luna nuova, dobbiamo raccogliere energie per il regno”

Sabrina resta sconcertata e a stento trattiene una risata nervosa, nel sentire tante cazzate tutte insieme, sfido chiunque a non ridere, ma lei è brava, pensa soltanto che alla fine le basterà fare una settimana lì per far felice la sua amica, glielo deve e poi il luogo non è male, ha il suo perchè.

“Sabri indossa gli abiti che ti hanno lasciato in tenda, dobbiamo essere tutti puri nel lino”

Passa il primo giorno e sembra più carino di quello che credeva, cenato e dormito bene il programma del giorno sarebbe stato soft per poi partecipare finalmente a sta roba della lune ed energie e poi a casa. Ok c’e la possiamo fare, dai Sabry si ripete la ragazza.

Subito dopo cena sono tutti presi dai preparativi in fremito, un enorme falò verrà acceso: la “festa” si terrà nel bosco e le tre sorelle hanno preparato la bevanda per lo spirito. Veronica corre a presentare Sabrina al fondatore che è appena giunto per celebrare il rituale delle energie alla luna.

Il fondatore è un uomo sulla 50ina ben tenuto, dal fisico prestante e atletico, anche lui vestito di lino con amuleti che ciondolano sul petto villoso lasciato in vista dalla sua tunica aperta. Ha un fare che mette soggezione ma che ti rapisce, una personalità che ti s’infila dentro, amaliante, dalla voce calda capace di convincerti a fare qualunque cosa…

IL SACRIFICIO

Sono tutti in preda ai fremiti, il momento è arrivato, il grande fuoco è acceso in questa sorta di spiazzo, gli alberi a far da cornice, sono tutti presenti ma Sabrina non vede ancora Veronica. Dove cazzo sarà? Ma eccola accompagnata dalle tre sorelle che la venerano come se fosse una madonna, la fanno salire su dei mattoni sistemati come a formare scalini, in piedi su questi mattoni a gambe larghe si solleva il bianco abito e leggermente accovacciata inizia a pisciare in un recipiente d’argento e oro. I canti dei presenti si fanno più intensi sembrano quasi preghiere in chi sa che lingua, vocalizzi e versi gutturali mescolati a quelle parole, si sente Veronica offrire in quel preciso momento alla bestia il suo piccolo bastardo frutto di uno stupro come dono di fedeltà assoluta.

Il fondatore si presenta con un lungo mantello rosso e nero con il cappuccio sollevato, un enorme crocifisso d’oro sul petto. Solleva il recipiente colmo del piscio di Veronica, nel voltarsi verso i suoi discepoli adoratori cade il cappuccio scoprendo la maschera d’ossa di una qualche bestia cornuta ed esordisce con una frase che da inizio al vero scopo di quella notte:

“Ecco a voi, questo è il succo della vostra madonna, prendete e bevetene tutti”. Come bestie si lanciano i presenti, uomini e donne nel leccare da quella ciotola, nettare dorato di una madonna gravida. In un battito di ciglia intorno a Sabrina vi sono solo corpi nudi intenti a godere di ogni perversione, in un orgia che sembra non aver mai fine. Le sorelle masturbano e leccano la futura regina mentre il santone sacerdote porco, vestito solo del suo mantello, si avvicina a Sabrina con il cazzo in tiro le prende una mano e la porta sul suo “scettro”. In un attimo sono tutti immersi in orgie blasfeme, penetrazioni con simboli sacri per loro, che di sacro hanno solo il cazzo.

Dalla boscaglia si vedono arrivare altri individui, anch’essi con teste di animale indossate sul capo: il porco, il cavallo, la capra, tutte le bestie si avvicinano a Sabrina che viene presa e adagiata su una lastra in pietra simbolo dell’altare dove verrà celebrata questa messa nera, seguita e rafforzata dalle energie di quest’orgia che si consuma sotto i suoi occhi dove le attenzioni sono per lo più riservate alla gravida Veronica con il suo pancione già colmo di sperma in preda ad allucinogeni. Sabrina si lascia andare come se credesse di essere in un sogno, lei stessa implora la bestia di essere scopata, se li ritrova tutti addosso come lupi affamati nella foga di penetrare tutti i suoi buchini, tutti insieme. Urla e gode, di due cazzi nel culetto che la fanno svenire per un attimo, ma schiaffeggiandola si riprende subito per comprendere che man mano le stanno sborrando dentro tutte le bestie che aveva visto sbucare dal bosco.

Veronica le si avvicina strizzando i suoi seni gonfi di latte e spruzzandole in faccia il nettare della regina dove il sacerdote non ne lascia colare per molto e ci si fionda a leccare tutto il viso di Sabri per risputarle in bocca il latte materno appena spremuto.

Questo delirio va avanti per molte e molte ore e ancora oggi la famiglia di Sabrina la sta cercando. Non si hanno più notizie e non vi è traccia nemmeno più di Veronica che è sparita nel suo abisso oscuro. Possiamo solo lasciarvi immaginare cosa sia accaduto…