Scopata garantita? Lui, lei e un camion
Sono una ragazza che ama viaggiare, e a volte mi piace farlo facendo l’autostop…e ho sempre sognato di farmi una bella scopata da camionisti. Uomini duri e pieni di voglie.
Ero in una stazione di servizio in attesa della macchina giusta, quando si fermò un camion da dove scese una coppia. Avevano l’aria di essere marito e moglie, piuttosto maturi, sulla cinquantina.
Quando uscirono dal bar, mi avvicinai e chiesi gentilmente un passaggio. Loro si lanciarono un’occhiata e dopo un sorriso accettarono di farmi salire sul camion. Era un bellissimo autotreno, molto grande e confortevole.
Il viaggio era lungo e dopo le chiacchere di rito, mi dissi stanca e gentilmente mi fecero accomodare nell’ambiente dietro la cabina di guida, dove c’era una comoda cuccetta matrimoniale, separata da una tenda.
Io mi distesi mentre i due continuavano a parlarsi.
“È molto carina” disse lui. “Si, è più giovane dell’ultima che abbiamo avuto” rispose la donna.
Mi saltó all’orecchio quella frase “che abbiamo avuto”.
Sentii la tenda aprirsi e si affacciò la moglie che mi chiese di farle spazio. Pensai che volesse riposarsi, ma mi disse “è giunto il momento di pagare per il viaggio mia cara”
Pagare il biglietto in natura
“Stai tranquilla, non ti facciamo del male, piacerà anche a te, rilassati. Non avevo mai avuto rapporti con una donna e la cosa mi eccitava tantissimo. Lentamente mi sfilò la maglietta e rimasi con il reggiseno.
Lei fece altrettanto e fece sobbalzare fuori le sue tettone. Mi sganciò il reggiseno e le domandai “ma cosa vuoi farmi?”.
“Ora lo vedrai mia cara e vedrai che ti piacerà un sacco”. Prese a leccarmi i capezzoli, succhiandoli e mordicchiandoli delicatamente. Aveva davvero un tocco esperto. Oltretutto i miei seni sono mooolto sensibili e quei baci mi stavano facendo sciogliere, iniziai a mugolare e lo feci ancora di più quando lei sbottonò i mei pantaloncini per raggiungere le mutandine e la mia fighetta già bagnata.
Dopo un minuto ero completamente nuda, distesa sul letto e la matrona fra le mie cosce a leccarmi la fica. Ormai avevo perso ogni pudore e godevo di quelle leccate esperte gemendo come una pazza senza neanche pensare all’uomo alla guida.
Mi piace tanto farmela leccare, anche di più che essere riempita da un cazzo. La lingua è viva, si muove, si insinua negli angoli più nascosti.
“Come va là dietro, vi state divertendo?” sentii dire dal vocione del marito che stava guidando il camion.
Figa scopata figa fortunata
“Tutto bene, è brava e sa di limone” disse la vecchia porca. “Wow!” rispose lui ” la voglio provare anch’io!”
Sentii il motore del camion che diminuiva di intensità, poi una leggera sterzata e capii che stava entrando in un’area di sosta. Una volta che il mezzo fu fermo, la tenda si aprì e si affacciò l’uomo che tirò subito fuori il suo cazzo dai pantaloni.
“Avanti ragazzina, fammi vedere se sei brava con la lingua. Ho visto che ti piace fartela leccare, eh! Allora restituisci il favore!”. Mi spinse il suo uccello fra le labbra obbligandomi a prenderlo in bocca “Ohhh, finalmente, ci voleva tanto? Succhia bellina, dai!”
Presi a succhiare quel cazzo così largo che ero costretta a spalancare tutta la bocca, e allo stesso tempo stavo avendo un orgasmo dovuto alla lingua della moglie che stava lavorando sul mio clitoride con grande maestria.
L’uomo continuava a scoparmi in bocca mentre io godevo senza ritegno. “Vedi che ti piace troietta?!” diceva.
“Certo che le piace” -disse la moglie- “ma adesso tocca anche a me.”
Con la bocca ancora impiastricciata dei miei umori, si avvicinò al sesso dell’uomo e mentre io tenevo la cappella in bocca lei gli leccava l’asta fino alle palle, poi me lo sfilò e se lo imboccò lei.
Poi la moglie si distese e mi fece mettere la testa fra le sue gambe. Era chiaro ciò che voleva. Avrei dovuto leccarle la fica.
”Avanti, leccala bene!” biascicò lei in preda al piacere.
Cazzo grosso e figa stretta, scopata top!
Iniziai a leccare quelle labbra larghe e umide, contornate da una folta peluria. e aveva il clitoride così evidente che sembrava un piccolo cazzo.
Leccavo, succhiavo e godevo. Mi accorsi che il marito si era messo dietro di me e gli stavo offrendo la vista del mio culo sollevato. Ad un tratto sentii qualcosa fra le gambe. Sentivo il porco farsi, pian piano, spazio tra le mie cosce e poi, con un gesto secco, infilarmi il suo cazzone dentro. ”Ahhhhh!” -urlai- ma quel grido rimase inascoltato e oltretutto era soffocato dalla donna che mi spinse di nuovo la testa in mezzo alle sue cosce.
Si mise a scoparmi. Quel cazzone grosso e tozzo mi stava slargando tutta la figa. Una vera scopata da camionisti. Così diverso da quello dei miei coetanei che avevo avuto fino ad allora.
Lo sentivo che che mi riempiva tutta. Una sensazione strana e molto eccitante. Con le mani teneva ben allargate le mie natiche per poter ammirare il suo uccello che entrava e usciva.
Poi si staccò da me, mi scansò e andò sopra sua moglie che era già a gambe larghe. In un attimo il suo cazzo scomparve dentro di lei io mi misi vicino alla sua donna per leccarla mente la scopava. Ogni tanto usciva dalla sua figa e me lo ficcava in bocca. Più le pompava il cazzo nella figa più vedevo le sue vene gonfiarsi e quando la sua donna esplose in un violento orgasmo lui si fermò all’improvviso, col cazzo dentro di lei finchè i sussulti di quella figa non cessarono.
Allora tolse il cazzo e lo puntò contro il mio viso poggiato sulla pancia della donna ed esplose in una sborrata che definirei epica. Fiotti di sperma mi colpivano il naso, le labbra e colavano sulla passera pelosa della sua donna e ancora giù, lungo l’interno coscia. Soddisfatta, la donna, emise un lungo sospiro.
E dopo la scopata sul camion bisogna pulire tutto
“Adesso puliscila tutta, zoccoletta!” mi intimò l’uomo spingendomi di nuovo contro la pancia di sua moglie. Fui costretta a leccare tutta quella sborra da ogni più piccola piega delle labbra, infilando a fondo la lingua e facendola scivolare fino al buco del culo dove una goccia si era fermata.
Poi, con il volto ancora sporco di sperma, ci baciammo tutti e tre, sfiniti ma molto soddisfatti.
Al mattino mi sono svegliata ed ero vicina alla mia destinazione.
Quando, mi fecero scendere mi chiesero se volevo un passaggio anche per il ritorno…secondo voi ho accettato? 😉
racconto di Daniela codice 234